2024 e tassi di interesse: l’anno dei tagli e le ripercussioni sui metalli preziosi
2024 e tassi di interesse: l’anno dei tagli e le ripercussioni sui metalli preziosi
Nonostante nessun taglio ai tassi di interesse sia ancora cosa fatta, il 2024 sarà l’anno in cui la stretta monetaria di Fed e BCE dovrebbe finalmente allentarsi. Il Giappone alza il costo del denaro per la prima volta dopo oltre un decennio, confermandosi ancora una volta in controtendenza.
Nei prossimi paragrafi esamineremo più nel dettaglio le scelte di Fed e BCE e le ripercussioni su oro e argento, in corsa verso nuovi record.
Taglio dei tassi: Fed prevede tre allentamenti, BCE conferma
Il rallentamento del dato inflazionario di Febbraio non è pervenuto e l’inflazione core mostra un aumento dello 0,4% su base mensile, in linea con l’andamento di Gennaio.
Un inizio anno che disillude la Banca centrale americana, il cui obiettivo era riportare l’inflazione entro il target del 2%.
La riunione del 20 Marzo si è conclusa senza particolari sorprese, con la scelta della Fed di mantenere i tassi di interesse invariati. Il costo del denaro resta quindi fermo ai massimi da 23 anni: tra il 5,25% e il 5,50%. Per la quinta volta consecutiva non si ritoccano i tassi di interesse alla luce di un calo dell’inflazione ancora poco convincente.
Per quanto riguarda la BCE, i tagli arriveranno, ma non prima del mese di Giugno. Se i dati relativi all’inflazione dovessero rivelarsi soddisfacenti, la Banca Centrale Europea sarebbe in grado di rendere la politica monetaria meno restrittiva.
Le settimane delle borse mondiali
Le tensioni macroeconomiche, le guerre in atto e le politiche monetarie incerte non hanno frenato le Borse mondiali, che da New York all’Europa, fino al Giappone, hanno raggiunto nuovi record storici.
Venerdì 15 Marzo è caduto il cosiddetto “giorno delle quattro streghe”, ricorrenza trimestrale in cui scadono contemporaneamente quattro tipologie di contratti derivati: future su indici azionari, future su singole azioni, opzioni su indici e opzioni su singole azioni.
Una scadenza tecnica che obbliga i trader a chiudere le posizioni aperte su azioni e indici, con conseguenti assestamenti in grado di determinare aggiustamenti e compensazioni e relative oscillazioni del prezzo delle attività.
Nella seduta di Venerdì 15 i contratti in scadenza riguardavano un valore complessivo di circa 5.300 miliardi di dollari, dato che ha movimentato le Borse mondiali, in particolar modo quelle al di là dell’Atlantico.
Svolta storica in Giappone: finita l’era dei tassi negativi
Nel precedente articolo abbiamo accennato all’eventualità che il Sol Levante potesse abbandonare la politica monetaria che da 17 anni lo contraddistingue. Caratterizzata da tassi di interesse fermi dal 2007 (addirittura negativi dello 0,1% nel 2016), la strategia giapponese ha consentito di mantenere l’inflazione poco al di sopra del 3% al suo picco.
Il recente aumento dei salari, che imprese e sindacati mantengono invariati da decenni, sembra aver influito in modo determinante sulla decisione storica della BoJ: via al rialzo del costo del denaro, che sale da - 0,1%. Una scelta che riflette ancora una volta un Giappone in controtendenza rispetto al resto del mondo, che si appresta ad allentare la stretta sui tassi, e che resta comunque molto lontana dalla politica monetaria aggressiva adottata da Stati Uniti ed Europa. Per quanto significativa sia la decisione adottata dalla BoJ, il Giappone continua a battere un sentiero accomodante.
Lo scatto di oro e argento
Negli ultimi giorni l’argento ha fatto un balzo in avanti, registrando un incremento pari al 2,5% (25,5 dollari all’oncia); performance che segue l’impennata dell’oro, che nel frattempo ha superato per la prima volta i 2.200 dollari. L’impennata del metallo giallo segue le dichiarazioni della Federal Reserve, che nonostante mantenga per il momento i tassi fermi ha confermato l’intenzione di operare tre riduzioni nel corso dell’anno. Gli acquisti di oro sono aumentati in vista dei tagli ormai alle porte e del conseguente incremento del prezzo dei metalli preziosi che una politica monetaria allentata, storicamente, dovrebbe portare con sé.
Fonti:
- Fed lascia tassi fermi fra 5,25% e 5,50%. Nel 2024 previsti tre tagli del costo del denaro
- Fed: possibilità inizio taglio tassi a giugno scesa sotto il 50% (CME group)
- Il “Giorno delle Quattro Streghe”: tutto quello che c’è da sapere
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