Fed e FOMC

I funzionari della Federal Reserve hanno continuato a proiettare tassi di interesse prossimi allo zero almeno fino al 2023, nonostante il miglioramento delle prospettive economiche statunitensi e le crescenti preoccupazioni sull'inflazione nei mercati finanziari.

La Federal Reserve manterrà dunque i tassi ancorati vicino allo zero e il ritmo attuale degli acquisti di asset, dopo la conclusione della riunione di questa settimana.

I funzionari Fed hanno anche dipinto un miglioramento nelle aspettative per la crescita di PIL e inflazione e hanno tagliato le stime per il tasso di disoccupazione. Come ampiamente previsto, il Federal Open Market Committee (FOMC) ha votato per mantenere i tassi sui prestiti a breve termine stabili vicino allo zero, pur continuando un programma di acquisto di attività in cui la Banca centrale acquista almeno 120 miliardi di dollari di obbligazioni al mese.

In realtà, i retroscena hanno svelato come quattro dei diciotto membri del FOMC prevedano aumenti dei tassi nel 2022, rispetto all’unico della riunione di dicembre. Per il 2023, sette membri vedono un aumento rispetto ai cinque di dicembre, ma non abbastanza da modificare le politiche "dovish" almeno fino al 2023.

Quanto alle nuove proiezioni economiche:

• Il prodotto interno lordo dovrebbe aumentare del 6,5% nel 2021 prima di raffreddarsi negli anni successivi, secondo le proiezioni economiche trimestrali dei membri del Federal Open Market Committee. Questa stima mediana rappresenta un miglioramento rispetto al previsto aumento del 4,2% durante l'ultimo ciclo di dicembre.
  Le proiezioni per il 2022 e il 2023 prevedono guadagni rispettivamente del 3,3% e del 2,2%, prima che la crescita si assesti in un intervallo a più lungo termine del 2,3%
• Insieme all'aumento del PIL, i membri del Comitato prevedono che la disoccupazione scenderà al 4,5% dall'attuale livello del 6,2%, contro con una stima del FOMC del 5% a dicembre.
  Le previsioni per i due anni successivi sono del 4,2% e del 3,7% prima di stabilizzarsi su un livello di lungo periodo del 4%.
• Le aspettative per l'inflazione di fondo sono aumentate, con il Comitato che si aspetta un aumento del 2,2% quest'anno, per poi scendere al 2% nel 2022 e risalire al 2,1% l'anno successivo, con l'aspettativa di lungo periodo al 2%.

Il presidente della Fed Jerome Powell ha dichiarato che si aspetta che l'inflazione aumenterà quest'anno. Tuttavia, per il chairman ciò non sarà sufficiente per cambiare una politica che mira a raggiungere un'occupazione piena e inclusiva, anche se ciò può significare un'inflazione superiore al 2% su base periodica.

Mercati e Borse

C’era grande attesa nei mercati: gli operatori stavano osservando attentamente le proiezioni in attesa che la Fed potesse reagire al recente boom della crescita economica e alle aspettative di una maggiore inflazione. Le misure di inflazione basate sul mercato indicano un tasso del 2,59 % in cinque anni, il livello più alto in quasi 13 anni.

Tuttavia, la dichiarazione post-riunione della Fed ha continuato a indicare che la politica rimarrà "dovish" fino a quando non saranno compiuti "ulteriori progressi sostanziali" verso i suoi doppi obiettivi di piena occupazione e stabilità dei prezzi.

Ultimamente le Borse sono diventate nervose, per le preoccupazioni che le pressioni inflazionistiche possano rappresentare un pericolo maggiore di quanto la Fed pensi. L'inflazione, come sappiamo, è dannosa per le obbligazioni in quanto significa che i futuri ritorni in termini di interessi per la detenzione delle obbligazioni valgono meno.
I rendimenti in aumento significano prezzi in calo, che si verificano quando i detentori vendono le loro obbligazioni.

Nelle scorse settimane i mercati avevano già "prezzato" - o "non prezzato", dipende dai punti di vista - le misure della Fed anche per quanto riguarda il metallo giallo.
In effetti, la quotazione dell'oro sono rimbalzate dai minimi di 10 mesi, con un massimo di 1,744.42 $/oz nella giornata di ieri 17 marzo. Su base €, ciò significa un avvicinamento sostanziale ai 47 €/gr.