Il 2024 è stato un anno burrascoso, all’insegna di evoluzioni ed escalation sui fronti bellici di Ucraina e Medio Oriente e delle grandi elezioni, con 2 miliardi di persone chiamate alle urne.

L’oro ha beneficiato enormemente delle incertezze economiche e geopolitiche del 2024, accaparrandosi un posto tra gli asset più performanti:

Grafico dei beni con le migliori performance

Resta da chiedersi se nel 2025 l’oro riuscirà a replicare l’annata record appena conclusa, scopriamo insieme gli eventi economici e geopolitici in grado di influenzare il 2025.

L’incognita Fed

Non c’è ancora un’idea chiara sulla direzione che la Banca Centrale statunitense (Fed) potrebbe intraprendere nei prossimi mesi; tuttavia è evidente che le potenziali guerre commerciali derivate dalla presidenza di Donald Trump e gli sforzi della Cina per stimolare la propria crescita potrebbero essere carburante per l’oro.

Attualmente i futures sugli indici azionari statunitensi si dimostrano in calo, anche grazie all’aumento dei rendimenti dovuti alla pubblicazione di solidi dati occupazionali. La Fed potrebbe mantenere una posizione “hawkish” per gran parte del 2025, spinta dal timore che le politiche espansionistiche e protezionistiche del neopresidente possano sostenere l’inflazione. 

Prezzi al consumo piatti in Cina nel mese di Dicembre e un dato produttivo in calo per il 27esimo mese consecutivo alimentano la preoccupazione di un rallentamento per l’economia del gigante asiatico.

Domanda trainante

Con Cina e India in testa tra i consumatori di metallo giallo, l’Asia rappresenta oltre il 60% della domanda globale

Nel 2024 la richiesta cinese di gioielli è scesa al livello più basso dal 2010, accompagnata da un indebolimento degli acquisti da parte della People's Bank of China (-19% su base annua).

Grafico della domanda cinese di oro

Quali prospettive per il mercato cinese dell’oro nel 2025? Se da un lato si teme che il mercato dei gioielli sia prossimo alla saturazione, è pur vero che gli investimenti in lingotti e monete dovrebbero mantenersi stabili.

Ad aumentare l’ottimismo ci sono i potenziali annunci di richiesta di metallo giallo da parte della Banca Centrale: già a Dicembre sono ricominciati gli acquisti per il rifornimento delle riserve auree, dopo una pausa di 6 mesi.

Fattori geopolitici

Uno dei fattori trainanti del mercato dell’oro è l’elevato rischio di guerre commerciali sotto una seconda presidenza Trump

Nonostante il dollaro USA sia forte, i prezzi del metallo giallo continuano ad aumentare, spinti dal timore dei cambiamenti che l’amministrazione Trump potrebbe apportare a partire dal 20 gennaio, data dell’insediamento ufficiale. 

Anche gli analisti di JPMorgan prevedono un aumento dei prezzi dell’oro, soprattutto alla luce dell’introduzione da parte degli Stati Uniti di dazi capaci di generare tensioni commerciali e crescita economica.

Giocheranno un ruolo chiave nelle quotazioni dell’oro anche le dinamiche dei conflitti russo-ucraino e israelo-paestinese. Nonostante Trump si dica certo di ottenere la pace nel corso dell’anno, gli ostacoli che permangono sono ancora parecchi, con massicci attacchi da parte della Russia e tensioni in Medio Oriente che non accennano a raffreddarsi.

Nel grafico che segue, una panoramica dell’andamento del metallo giallo nel 2024 e nei primi mesi del 2025. Ricordiamo che il 2024 è stato un vero e proprio “anno d’oro”, in cui il bene rifugio per eccellenza ha guadagnato circa il 26% rispetto al 2023.

Diverse materie prime affronteranno venti contrari nel 2025, ma il rally record di questo metallo è destinato a continuare

 

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