Oro e inflazione: come e perché il metallo giallo ci salva dal rincaro dei prezzi

Oro e inflazione: come e perché il metallo giallo ci salva dal rincaro dei prezzi
L’inflazione è l’aumento generalizzato e continuativo dei prezzi in un determinato periodo storico. Quando il dato inflazionistico è elevato il potere d’acquisto dei cittadini diminuisce; si riduce il valore reale della moneta e quindi i redditi.
Uno dei temi cardine quando si parla di investire in oro fisico è proprio la sua correlazione con l’inflazione. Ormai è cosa nota che il metallo giallo protegga il potere d’acquisto di un investitore durante il periodo di aumento generalizzato dei prezzi, ma perché questo accade? In che modo l’oro riesce a schermare il portafoglio dai rischi di un’economia incerta? Scopriamo insieme perché l'oro può proteggere il patrimonio dall'inflazione.
Cause e caratteristiche dell'inflazione
Per comprendere le ragioni dietro l’aumento generalizzato dei prezzi nell'economia moderna, è sufficiente guardarsi intorno. Un evento verificatosi negli Stati Uniti o in qualunque altra parte del mondo è potenzialmente in grado di provocare un aumento o una diminuzione dei prezzi (deflazione) a livello globale.
L’inflazione cosiddetta “da domanda” è la conseguenza diretta dell’aumento della richiesta per un bene o un servizio, che porta all'inevitabile crescita del prezzo. Al contrario l’inflazione “da offerta” si verifica quando la domanda di un bene o un servizio resta immutata, ma diminuisce la capacità produttiva da parte delle aziende.
Molto spesso l’inflazione è determinata da una serie di concause, come accaduto nel 2022, quando la pandemia e lo scoppio della guerra in Ucraina hanno spinto il rincaro dei prezzi a livelli elevati.
Sulla base del valore raggiunto, distinguiamo diverse tipologie di inflazione:
- Inflazione crescente (2% - 10% annuo): si verifica quando il valore supera gli standard stabiliti dalla Banca centrale di riferimento. Per citare un esempio, la Banca centrale europea (BCE) stima che l’inflazione ideale debba assestarsi intorno al 2% annuo. Ma perché proprio il 2%? Non sarebbe più logico auspicare un dato inflazionistico pari allo zero? In realtà, no. Se scendesse al di sotto e i prezzi diminuissero (deflazione) i cittadini potrebbero ipotizzare ulteriori ribassi, posticipando acquisti e investimenti e paralizzando l’economia.
- Inflazione galoppante (10% - 50% annuo): quando il tasso supera il 10% la situazione diventa preoccupante per la Banca, che più difficilmente riuscirà a intervenire per riportare il dato a livelli ottimali. In caso di inflazione galoppante la moneta tende a svalutarsi molto in fretta, con conseguenze preoccupanti per l’economia.
- Iperinflazione (oltre il 50%): in caso di iperinflazione non diminuisce solo il valore della moneta, ma anche la fiducia nella stessa. Cala drasticamente lo scambio delle merci e si innesca una corsa ai beni rifugio, incluso l’oro.
Per misurare l’inflazione viene fatto un confronto tra le variazioni dei prezzi anno su anno, prendendo come riferimento un paniere di beni e servizi (in Italia, il “contenuto” del paniere viene definito dall’Istat.). Con il termine “beni” si vuole intendere il cibo, il carburante, l’abbigliamento, l’energia elettrica e i prodotti che genericamente utilizziamo nella vita quotidiana.
I “servizi” invece sono i prezzi dei trasporti, della riparazione di un’automobile dal meccanico o del taglio di capelli; insomma, le attività fornite da un prestatore di servizi.
Inflazione globale nel 2025: tendenze e proiezioni
L’inflazione mondiale dell’IPC (indice dei prezzi al consumo) ha raggiunto un picco di quasi il 9% alla fine del 2022, a causa del blocco delle catene di approvvigionamento e di una domanda globale repressa dalla pandemia.
Alla fine del 2024 l’inflazione dell’indice IPC si è praticamente dimezzata grazie alla stabilizzazione post-pandemica e della ripresa della domanda dei consumatori; tuttavia, la pressione sui prezzi è ben superiore rispetto ai livelli del 2010. Le cause? Sicuramente un aumento del protezionismo commerciale, ma anche la crescita dei salari, l’aumento dell'occupazione e una politica fiscale meno restrittiva.
Il grafico seguente mostra l’andamento dell’inflazione globale nel corso degli ultimi anni:
A seguito dell’annuncio dei dazi da parte dell'amministrazione Trump, il 2 Aprile, diversi economisti hanno rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita e al rialzo quelle sull'inflazione.
Nancy Lazar, capo economista globale di Piper Sandler, ritiene che la crescita nel secondo trimestre potrebbe diminuire del 1% a causa dell’aumento aggressivo dei prezzi.
Malcontento anche dalla Federal Reserve (Fed), la Banca centrale statunitense, il cui governatore, Adriana Kugler, ha respinto i timori legati a una possibile stagflazione (la temutissima combinazione tra inflazione corrosiva e recessione), precisando comunque che il rischio di inflazione al rialzo e rallentamento dell'economia resta elevato.
Il ruolo dell’oro
Il metallo giallo rappresenta una delle scelte privilegiate per proteggere il portafoglio dalla svalutazione della moneta a seguito di un generale aumento dei prezzi; di conseguenza, viene considerato una valida protezione contro l’inflazione.
Il possesso di oro fisico protegge dalle perdite di capitale, poiché in periodi di forte inflazione il bene rifugio per eccellenza è propenso a salire mentre altri asset diminuiscono.
Il grafico sottostante conferma questa tendenza: basta guardare il movimento del prezzo dell’oro negli anni Settanta e nei primi anni Ottanta, quando l’aumento del prezzo del petrolio infiammò l’inflazione, e si rese necessaria una stretta monetaria per riportare la situazione sotto controllo.
L’aumento dell’inflazione è spesso accompagnato dal rialzo dei tassi di interesse, che provoca un calo delle azioni e delle obbligazioni. Nel 2022, per esempio, l’oro è stato in grado di sovraperformare in modo netto gli asset tradizionali.
La capacità del metallo giallo di mantenere invariato il proprio valore nel tempo lo rende una delle scelte favorite dagli investitori in periodi di rincaro dei prezzi: al contrario delle valute, l’oro non può essere svalutato a seguito di una calo di fiducia.
In una situazione di crisi valutarie una banca centrale può servirsi dell’oro al pari delle riserve ufficiali in valuta estera: per mantenere salda la fiducia nella moneta domestica, l’istituto bancario può disporre dell’oro come garanzia per ottenere prestiti. In casi estremi potrebbe addirittura vendere il metallo prezioso per acquistare la moneta domestica, così da sostenerne il valore.
In altre parole, una riserva aurea di spessore consente alla banca centrale di mantenere alta la fiducia del sistema finanziario.
L’oro oggi tra incertezze globali e politiche protezionistiche
L’incertezza dei mercati gonfia le ali del metallo prezioso, che dopo un’impressionante guadagno del +27% nel 2024 ha aggiunto un ulteriore +18% solo nei primi mesi del 2025.
Alla luce delle guerre commerciali e della crescente domanda da parte delle banche centrali Wall Street ha alzato le previsioni sul prezzo del metallo giallo, mentre Goldman Sachs prevede il superamento dei 4.500 dollari l’oncia nei prossimi 12 mesi, nel caso le tensioni dei mercati mondiali degenerassero ulteriormente.
Il 17 Marzo 2025 l’oro ha ufficialmente abbattuto la soglia psicologica dei 3.000 dollari l’oncia, complice un dollaro in affanno e il timore di una recessione USA da parte dei traders.
Quasi un mese dopo, il metallo giallo continua a veleggiare indisturbato sopra i 3.000 dollari.
In conclusione, l’oro rappresenta un eccellente strumento di difesa tanto per le banche centrale quanto per i piccoli investitori.
Aggiungere il bene rifugio per eccellenza al proprio portafoglio di investimenti significa disporre di un asset in grado di crescere contemporaneamente all’inflazione, mentre gli investimenti tradizionali tendono invece a perdere terreno.
L’oro rappresenta fin dall’antichità lo strumento ideale per misurare il valore dei beni; di conseguenza, è stato eletto a riserva di valore e mezzo di pagamento in quasi tutte le civiltà del passato.
Oggi, a oltre duemila anni dall’emissione della prima moneta d’oro, il suo bagliore non si è offuscato.
Fonti:
- Inflazione. Cause, effetti e impatti
- Global Inflation in 2025: Key Trends and Projections
- Americans’ Reactions to Trump’s Tariffs Range From Worried to Enthusiastic
- Why Has the Price of Gold Risen So Sharply?
- Motivazioni alla base della detenzione di oro
- Goldman Sees Gold Tail Scenario Hitting $4,500