L’oro accompagna il cammino dell’umanità fin dall’alba dei tempi. Le sue sfumature lucenti e caratteristiche, la sua malleabilità e la capacità di condurre in modo egregio elettricità e calore lo hanno reso celebre tra tutte le civiltà che hanno calpestato la Terra.

Elemento divino per gli egizi e simbolo di potere e prestigio per gli antichi romani, l’oro ha attraversato i millenni fino alla società attuale. Le economie moderne sono infatti plasmate sul principio del Gold Standard, un sistema che fino al 1971 legava il valore della moneta alla quantità di oro posseduta da un governo.
Ai giorni nostri il metallo giallo continua a rivestire un ruolo cruciale grazie alla sua capacità di offrire rifugio in tempi incerti, proteggendo il potere d’acquisto di chi lo possiede. 

Se parliamo di materie prime che accompagnano l’uomo fin dall’alba dei tempi è impossibile non citare anche il petrolio: l’oro nero conosciuto fin dalla preistoria che da poco più di un secolo ha assunto un ruolo cruciale negli equilibri mondiali.
 

Le materie prime più scambiate sul mercato


Oro e petrolio detengono il record di materie prime più apprezzate dai mercati finanziari; in linea di massima, si può affermare che siano positivamente correlati. Nonostante siano due asset molto diversi tra loro, condividono una relazione fortemente inflazionistica.
L’aumento del prezzo del petrolio esercita una pressione al rialzo sull’inflazione, che poi spinge gli investitori verso i metalli preziosi e ne alimenta il prezzo.

Rapporto tra oro e petrolio nei mercati finanziari

Il prezzo del greggio è quotato in valuta statunitense, dunque le variazioni del dollaro o del costo del petrolio generano un immediato impatto sulle relative valute.
Tali movimenti risultano particolarmente correlati nelle economie ricche di oro nero, come Russia, Brasile e Canada; vicecersa si osserva una relazione meno significativa nei paesi con una maggiore diversificazione tra le risorse, come il Giappone.

Il prezzo del petrolio 

L’oro nero è stato inizialmente negoziato per i suoi derivati; solo di recente ha conquistato una posizione di rilievo nel portafoglio degli investitori.
Il petrolio è caratterizzato da un’elevata volatilità, una liquidità elevata e opportunità di profitto relativamente elevate. Il prezzo di questa materia prima deriva dal rapporto sul mercato tra domanda e offerta.
Che cosa rende il petrolio diverso dagli altri investimenti?
Il mercato del greggio si differenzia da quelli tradizionali, caratterizzati da una fascia di prezzo appena al di sopra dei costi marginali. La motivazione è che la quotazione del petrolio influenza tutti i principali produttori, i quali regolano l’offerta di conseguenza per raggiungere gli obiettivi di prezzo. Si tratta di un mercato pesantemente influenzato da fattori politici e situazioni interne ai Paesi produttori e consumatori, oltre che dai conflitti e dalle tensioni internazionali. Nel corso della sua storia il settore petrolifero ha visto la nascita di pochi centri di produzione e di consumo di riferimento, con una quotazione propria. Si tratta di mercati spot collocati in diverse parti del mondo, organizzati in base alle aree di estrazione e ai centri di scambio. I prezzi sono fortemente correlati e le eventuali discordanze sono dovute alla qualità del petrolio offerto, oltre che all’entità dei costi di trasporto.

Il rapporto oro-petrolio

Diamo ora uno sguardo all'offerta di questa materia prima. Come noto, le riserve mondiali di petrolio sono limitate; a lungo termine, infatti, l’offerta è determinata soprattutto dagli investimenti nell’industria della lavorazione del petrolio. Le economie più sviluppate rappresentano i principali consumatori di petrolio. Le oscillazioni della domanda globale sono condizionate quasi esclusivamente dalla richiesta di questi Paesi, anche se la domanda fisica a medio e lungo termine è influenzata da svariati indicatori macroeconomici. Una crescita del PIL è storicamente seguita da un aumento della domanda di questa materia prima, e viceversa.
Poiché la maggior parte degli scambi di petrolio avvengono in dollari, i tassi di cambio sono un altro fattore determinante nel mercato dell’oro nero.
I consumi variano anche in base alla stagione, con una tendenza in salita durante i mesi estivi, quando gli automobilisti si mettono in marcia alla volta delle località vacanziere, e invernali, mesi in cui si utilizzano gli impianti di riscaldamento. Le riserve mondiali di petrolio sono limitate; a lungo termine, l’offerta è determinata soprattutto dagli investimenti nell’industria della lavorazione del petrolioLa gold-oil ratio determina il quantitativo di barili di petrolio che è possibile acquistare con un’oncia d’oro.
Un rapporto maggiore determina un costo inferiore del petrolio e un potere d’acquisto dell’oro più elevato.

Il sottostante grafico mostra la ratio storica tra il prezzo dell’oro e il greggio West Texas Intermediate (WTI):

Rapporto storico oro/petrolio

L’andamento del rapporto tra le due materie può dire molto sulla salute dell’economia globale. Entrambe le materie prime sono prezzate in dollari; di conseguenza scendono quando la valuta USA sale e viceversa.
L’aumento del prezzo del petrolio pone un freno alla crescita economica, in quanto le industrie dipendono proprio dal greggio e dai suoi derivati per ottenere carburanti, benzina e diesel.
Da non trascurare il fatto che il gasolio ricopre un ruolo insostituibile nell’estrazione dell’oro; di conseguenza, l’aumento del costo del carburante provoca un aumento nel costo per oncia del produttore. Una simile eventualità può comportare una riduzione nella produzione di metallo giallo; di conseguenza, la riduzione dell’offerta rispetto alla domanda fa salire i prezzi



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