Chi è ancora convinto che l’oro si formi nel buio delle miniere, farebbe bene a spingersi più lontano con l’immaginazione. Molto, molto più lontano. 

Soprattutto, quando ci si interroga sul luogo che ha dato origine al più nobile tra i metalli, è necessario staccare lo sguardo dai nostri piedi e puntarlo verso l’alto, dove l’oscurità celeste si infittisce e brillano le stelle

Scoprite insieme a noi l’affascinante storia dell’oro, l’incredibile equilibrio di elementi che porta alla sua origine e il suo arrivo sul nostro pianeta.

Figlio delle stelle

Il bene rifugio più apprezzato sulla terra è letteralmente piovuto dal cielo.

La maggior parte dei metalli a noi noti, come il ferro e l’alluminio, si sono formati e si formano all’interno della crosta terrestre. L’oro, al contrario, trova la sua origine nello spazio, più precisamente nel cuore di stelle vicine alla morte.

I corpi stellari più giovani si compongono di elementi stellari leggeri: idrogeno e elio. Nel corso del tempo questi due elementi sono destinati a fondersi, dando origine a elementi pesanti. Non tutte le stelle, però, sono fucine adatte alla nascita dell’oro: solo gli astri maggiori riescono a garantire livelli di pressione e temperatura abbastanza elevati per l’impresa. Esaurito l’elio, quando la stella è prossima alla fine, comincia la sua produzione di oro, uranio e altri elementi pesanti.

Una volta che il nucleo è ridotto essenzialmente al solo ferro, la stella perde ogni capacità di generare energia e finisce per collassare su se stessa: la gigantesca esplosione che ne consegue è conosciuta con il nome di Supernova, e rappresenta una fonte di arricchimento chimico fondamentale per le galassie. L’esplosione disperde infatti una grande quantità di materiale interstellare, compresi gli elementi pesanti fabbricati dall’astro nell’ultima fase della sua vita.


L’oro sulla terra: il mistero dello “sbarco”

Come l’oro sia arrivato sul nostro pianeta è ancora oggi fonte di dibattito. La teoria più accreditata sostiene che i residui di una Supernova, contenenti oro, sarebbero stati già presenti nella nube primordiale che ha dato origine alla Terra. Se nessun altro evento naturale avesse fatto da seguito, l’oro sarebbe rimasto concentrato nel nucleo terrestre: tuttavia, poiché la crosta esterna del pianeta contiene più metallo nobile di quanto ci si aspetterebbe, è possibile che una pioggia di asteroidi contenti oro si sia si sia abbattuta sul nostro pianeta in un secondo momento.

Quale che sia il mezzo attraverso cui l’oro è “sbarcato” sul nostro pianeta, ad oggi ne abbiamo estratte circa 190.040 tonnellate: l’equivalente di quattro piscine olimpioniche. Secondo gli esperti resta ancora un milione di tonnellate depositate nella superficie più esterna della crosta terrestre. Quanto ne rimanga nel nucleo e nel mantello rimane un mistero; di certo, la quantità è notevolmente maggiore rispetto allo strato più superficiale del pianeta.


Fonti: